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Except for the opening piece, a poetic introduction and a manifesto of the project's intentions, 'Il Castello' is an instrumental album of solely electric guitar music. The guitars are utilized also for executing electronic and percussive elements, all recorded and processed using a Digital Audio Workstation. Conceived as music for a ballet, with loose literary references to Franz Kafka and Lewis Carroll (and perhaps the specter of Sade), the album is characterized by dark tones, often claustrophobic and distressing atmospheres, and abrasive sounds. These are juxtaposed with lyrical breaks, moments of silence for electronic rustles, and atmospheric echoes reminiscent of almost cinematic music on the 3 Labirinti, played on 'prepared' guitars. As suggested by some titles, the album adopts an almost classical conception of composition (Toccata and ricercare, ripresa, fnale), but it does so within a context of angularity and noise reminiscent of post-punk and industrial, without actually embracing either of these genres.

This recording has been mastered preserving its full dynamic range. Bandcamp doesn't use normalization on audio, so this record could sounds quieter than some. For full enjoyment simply turn up the volume!

Don't forget to check out the official Cantet Music website to see the complete catalogue of releases: www.cantetmusic.com

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ITA

Fatto salvo il brano d'apertura, introduzione poetica e insieme manifesto di intenti del progetto stesso, "Il Castello" è un album di musica strumentale per sole chitarre elettriche (impegnate anche nell'esecuzione delle parti elettroniche e percussive), registrate e processate con l'ausilio di una Digital Audio Workstation. Ideato come musica per un balletto, con liberi riferimenti letterarî a Franz Kafka e Lewis Carroll (e forse lo spettro di Sade), l'album è caratterizzato da tinte cupe, atmosfere spesso claustrofobiche e angoscianti, sonorità abrasive. A queste si contrappongono squarci lirici, silenzî per fruscii elettronici, gli echi atmosferici di musica quasi cinematografica dei Labirinti, suonati su chitarre "preparate". Come suggeriscono alcuni titoli l'album riprende una concezione quasi classica della composizione (Toccata e ricercare, ripresa, finale), ma lo fa in un contesto di spigolosità e rumorismo che richiamano il post-punk e l'industrial, senza in realtà abbracciare nessuno di questi generi.

Leggi la recensione s Rockit: www.rockit.it/recensione/49242/francescobosa-il-castello

Questo album è stato masterizzato preservandone l'intera gamma dinamica. Bandcamp non utilizza la normalizzazione dell'audio, quindi questo disco potrebbe suonare ad un volume più basso rispetto ad altri. Per apprezzarne l'ampiezza e varietà dinamica il consiglio è uno solo: alza il volume!

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